Diventano strutturali i 500 milioni messi a disposizione di tutti i comuni per opere di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile (cosiddetta norma Fraccaro).

Tutti i Comuni, in base al numero di abitanti, riceveranno da un minimo di 50mila euro a un massimo di 250mila euro che potranno essere subito spesi aprendo così almeno 8mila cantieri in tutto il Paese.

Si potranno finanziare progetti per dotare le città di impianti per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, le risorse potranno essere impiegate per mettere in sicurezza strade, scuole, edifici pubblici. Ancora, si potranno rimuovere le barriere architettoniche e realizzare progetti di mobilità sostenibile.

Prevediamo la fusione Imu-Tasi, unificando due imposte che gravavano sulla stessa base imponibile.

Viene istituito un Fondo da 110 milioni di euro per compensare i Comuni del mancato gettito Imu-Tasi. Coinvolti grosso modo 1.400 enti.

Alleggeriamo i Comuni dal peso dei debiti contratti con le banche (e con la Cassa Depositi e Prestiti): un fardello complessivo da 42 miliardi di euro.

L’obiettivo è quello di favorire il passaggio dei debiti allo Stato, che di base è una controparte molto più affidabile rispetto agli enti locali e quindi in grado di “spuntare” tassi di interesse minori. Sarà un decreto dell’economia a stabilire le modalità di questo passaggio, che dovrà avvenire “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.